Edgar Lee Masters, Caddi inerte sull’erba

(da Antologia di Spoon River, 1914-15)

Spezzai l’ala all’uccello
benché volasse verso il sole morente;
ma appena lo sparo echeggiò, si innalzava
sempre più su, attraverso spazi di luce dorate,
finché rovesciò il volo, arruffando le penne,
e qualche piuma gli volava intorno
quando piombò come un sasso nell’erba.
Allora presi a calpestarla, scostando
i cespugli,
finché vidi uno spruzzo di sangue su un tronco
e la quaglia giacente fra le radici fradice.
Allungavo la mano, e non vidi dei rovi,
ma qualcosa la punse trafisse e gelò.
Poi, per un attimo, vidi il serpente a sonagli -
le grandi palpebre sugli occhi gialli,
la testa arcuata che spariva nelle spire,
un groviglio di schifo, un colore di cenere,
o di foglie di quercia sbiancate sotto strati di foglie.
Rimasi impietrito, mentre lui se ne andava e svolgeva
e prendeva a strisciare sotto il tronco.
Caddi inerte sull’erba.