I luoghi di culto
La chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane
La chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane, situata nel rione Monti, fu costruita nel 1641. Dedicata a San Carlo Borromeo, è però chiamata San Carlino per le piccole dimensioni dell'edificio.
Progettata da un giovanissimo Francesco Borromini (1599-1667), presenta una facciata ondulata divisa orizzontalmente in due ordini per mezzo di una cornice, anch'essa ondulata.
L'interno è occupato da un'unica navata, sulle cui pareti sono ricavate diverse nicchie con statue. La cupola, di forma ellittica, presenta una decorazione molto interessante, in cui si alternano cassettoni ottagonali, esagonali e altri a forma di croce.
La chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane esalta il gioco di luci e ombre, grazie alle sue forme ondulate, sia all'esterno sia all'interno. È l'espressione dell'arte barocca e della sensibilità estetica nella Roma della Controriforma.

L'oratorio di via Giulia
L'oratorio, da "orare", è un luogo di preghiera. A Roma diversi oratori sorsero a partire dal XVI secolo: tra questi, il magnifico Oratorio del Gonfalone (nell'immagine), in via Giulia.
Il termine oratorio indica anche una composizione musicale, coeva all'oratorio come edificio. Lo spirito della Controriforma voleva infatti cercare nuove strade per la rappresentazione del sacro in musica: dialoghi cantati, un narratore (o historicus) a precisare la collocazione della vicenda nello spazio e nel tempo, cantanti e coro ad interpretare personaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento.
Il romano Giacomo Carissimi (1605-1674) scrisse centinaia di oratori, oltre a cantate, messe, mottetti. Il suo oratorio più celebre è sicuramente Jephte, di cui puoi ascoltare un frammento del magnifico "Plorate filii Israel". Notiamo come la complessità e la bellezza dell'architettura barocca si rifletta perfettamente nel linguaggio musicale, con una sorprendente corrispondenza tra volumi nello spazio e suoni nel tempo.
